á Pagina precedente                  Home page                 Pagina seguente â

 

Cap. III. – Problemi non ben posti.

 

 

[Sergio Vessella]

 

N. 1. – Nozione di problema non ben posto.

 

1. 1. - Esempio.

 

·      Supponiamo di conoscere approssimativamente la legge oraria del moto rettilineo di un punto, in un intervallo di tempo [0,T] e poniamo la seguente domanda:

     È possibile determinare un’approssimazione della velocità del punto stesso?

 

Se x = s(t) è l’equazione della legge oraria del moto del punto, è noto che la sua velocità è data da

 

v(t) = s’(t)

 

Per eseguirne lo studio, riformuliamo il problema, ponendo il quesito:

 

Se  è un successione tale che

(1)                                                               

 

è vero che anche

(2)                                                                 ?

 

·      La risposta è negativa, come si deduce dall’esempio già discusso in (V), Cap. II e che qui riformuliamo.

 

Sia

 

,         n = 1,2,3,…   ,

 

allora

 

,       n = 2,3,4,…   ,

 

,           n = 1,2,3,…

 

quindi la (1) è verificata, mentre la (2) non è verificata.

 

·      Diremo brevemente che la soluzione v non dipende con continuità dal dato s.

 

 

N. 2. – Problemi ben posti secondo Hadamard.

 

Un possibile schema a cui possono essere ricondotti molti problemi applicativi è il seguente:

 

·      Dati due spazi metrici, (X,d1) e (Y, d2) e un’applicazione

 

  ,

 

consideriamo il seguente problema:

 

(P)  Dato  

determinare 

 

tale che

 

(1)                                                                              .

 

·      In queste ipotesi, il problema P si dice ben posto secondo Hadamard, se sono verificate le condizioni:

 

a)     per ogni  esiste una soluzione  della (1);

            In altre parole: l’applicazione A è surgettiva;

 

b)   per ogni la (1) ha al più una soluzione;

Ossia l’applicazione A è anche iniettiva;

 

c)    la soluzione della (1) dipende con continuità da f.

Cioè: l’applicazione  è continua da  in .

 

 

N. 3. - Definizione generale di problema non ben posto.

 

·      In generale, un problema si dice non ben posto se una delle tre condizioni, di cui sopra, a), b), c), non è soddisfatta.

 

Tra i vari problemi non ben posti rivestono particolare importanza, per le applicazioni, quelli per i quali le prime due condizioni, a), b), sono soddisfatte, mentre la terza c) non è verificata.

Nel seguito ci occuperemo solo di questi ultimi.

 

 

N. 4. – Problema ben posto secondo Tykhonov.

 

·      Se X è un insieme e K un suo sottoinsieme proprio, allora un problema (P) si dice ben posto secondo Tykhonov se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

 

a’)   è noto a priori che una soluzione u di (P) esiste ed appartiene a K;

 

b’)   tale soluzione è unica, ossia  è iniettivo;

 

c’)  a piccole variazioni di f tali che la soluzione di (P) appartiene ancora a K, corrispondono piccole variazioni della soluzione stessa; cioè

 

 è continuo.

 

 

4. 1. – Applicazione.

 

·      Per illustrare il significato di questa nozione ritorniamo al problema posto nell’esempio 1.1 e supponiamo che il punto in movimento abbia un’accelerazione non superiore ad M, cioè che

 

(2)                                                                            

 

N.B.

Osserviamo, prima di proseguire, che in questo caso l’applicazione A è definita nel seguente modo:

 

  ,

 

  ,

e                                                                           

.

 

Tornando al precedente ragionamento,

se  è un’approssimazione di , cioè se

 

(3)                                                                            ,

 

dove con  si è indicato l’errore di approssimazione, e se verifica la relazione (2), allora, posto

 

 ,

 

,

 

e fissato

 

si ha dalla formula di Taylor con il resto di Lagrange che

 

per ogni  esiste un

 

tale che:

.

 

Da questa relazione segue che,

 

per ogni    si ha

 

.

 

 

Minimizzando la funzione segue:

 

 

con                                                                               

 

 

e poiché da (2) e (3) segue che

 

 

,

 

si ha

 

essendo c una costante indipendente da  e da .

 

Da questa relazione segue:

(4)                                                              

 

·      Tale disuguaglianza consente di approssimare la velocità v con un ordine di approssimazione minore o uguale a .

 

L’introduzione dell’insieme K, nella nozione di correttezza secondo Tykhnov, equivale all’ introduzione di nuove informazioni nel problema.

 

Tali informazioni sono generalmente suggerite dal problema in esame.

Ciò che va sottolineato è che nella trattazione di un problema non ben posto non si può fare a meno di esse.

 

·      Se il problema (P) risulta ben posto secondo Tykhonov, per un certo insieme K, uno degli aspetti matematicamente più interessanti consiste nella valutazione del modulo di continuità dell’applicazione

 

 

cioè nel valutare

 

.  [Continua]

 

 

á Pagina precedente                  Home page                 Pagina seguente â