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SINTESI STORICA

(Tratta da Antonio Robbio, Il Servo di Dio Padre Agostino Castrillo da Pietravairano, 2006, p. 188)

 

 

Il Comune di Pietravairano (m 250 s.l.m.) è un piccolo centro agricolo dell’alto casertano a 42 km dal capoluogo di Provincia; la parte più antica dell’abitato è arroccata su un versante del Monte Caievola ed è sormontata dai ruderi del castello feudale.

La popolazione di circa tremila abitanti, è concentrata in Pietravairano alto e in pianura in località Borgo Sant’Antonio Abate, già Taverna del Marchese; poche centinaia di abitanti risiedono, invece, nella frazione San Felice.

L’economia è prevalentemente agricola, non mancano impianti industriali mentre l’attività commerciale è discretamente sviluppata.

Il toponimo, derivato dall’antica denominazione di Terra della Pietra prope Vairanum è composta di Pietra (roccia, masso e simili) che indubbiamente può farsi risalire all’ambiente naturale in cui è sorto il paese, e di Vairano, specificazione derivata dal nome del vicino centro di Vairano Patenora.

I numerosi e significativi rinvenimenti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti sannitici, sulle alture di Monte Caievola e Monte San Nicola, e di ville romane in pianura. Di recente, sul Monte San Nicola, nell’ambito i una cinta fortificata preromana, è stato localizzato un monumentale impianto architettonico costituito da un tempio e da un teatro.

Pietravairano, l’antico Castrum Petrae, dei documenti medioevali, ebbe origine all’epoca delle invasioni barbariche che spinsero gli abitanti ad allontanarsi dalla pianura per trovare rifugio a ridosso del Monte Caievola su un costone roccioso protetto naturalmente da tre lati. Nacque così il castello della Pietra circondato da una robusta cinta muraria entro la quale si sviluppò il caratteristico abitato.

Il documento più antico nel quale è menzionato il Castrum Petrae risale al 1070 e si conserva nell’Archivio di Montecassino.

Pietravairano sino al 1100 fu sottoposto alla giurisdizione dei Conti di Teano, successivamente fece parte della baronia di Roccaromana, ed in seguito fu feudo, tra gli altri dei Marzano, dei Consalvo, dei Montaquila ed infine dei Grimaldi che lo possedettero con il titolo di Marchesato dal 1596 al 1806 quando la feudalità fu abolita nel Regno di Napoli.

Nella zona alta del paese, oltre al castello, sono ubicati i maggiori monumenti storici ed architettonici del passato: la Collegiata di Sant’Eraclio ed il Convento-Santuario di Santa Maria della Vigna.

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