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(r. i. 3094 A)

Convegno di Studi Storici in Benevento

 

Censimento degli Archivi Privati

Comunicazione di Raffaello Marrocco

1938, XVI

 

 

Unicamente per richiamare la vostra autorevole attenzione su di una questione che ha stretta attinenza con gli scopi del Convegno, mi permetto interloquire in questo consesso.

La questione riguarda gli archivi privati in possesso di famiglie nobili, specie delle province meridionali, che, per quanto a mia conoscenza, sono ricchi di preziosi documenti concernenti personaggi storici, diplomi, autografi sovrani, privilegi, concessioni, bolle, ecc., archivi in gran parte inesplorati, perché inaccessibili od ignorati, e se conosciuti, spesse volte abbandonati od in stato di disordine. Tale loro condizione priva lo studioso, anche perché non vi è una legge che lo consenta, di attingere a questa fonte le notizie non rintracciate nelle pubbliche raccolte, giacché quella miniera che sono gli Archivi di Stato, gl’Istituti Storici, le Deputazioni di Storia Patria ed affini, non sempre contengono simile materiale storico, per cui la massima dettata dall’Illustre Prof. Pontieri, che cioè la conoscenza intorno ad un determinato periodo della storia sarà tanto più profonda quanto più numerose saranno state le fonti ricercate, non potrà avere intera e prati applicazione. Da ciò emerge chiaro che la mancata consultazione degli archivi privati mette in condizione lo studioso di non poter operare una vera e propria anatomia dell’organismo dell’età storica che imprende a studiare, scrutarne l’ossatura e la compagine, per ottenere un quadro fedele e particolareggiato della vita sociale e politica del cennato periodo.

Or perché egli possa fare una completa indagine ed avere effettivamente una conoscenza esatta degli avvenimenti, ai quali spesso si trovano legati personaggi illustri e famiglie di alto lignaggio, occorrerebbe che le fonti pubbliche venissero integrate con quelle private. Questa integrazione mai come oggi, in cui lo studio della storia si compie attraverso una precisa documentazione, si appalesa indispensabile anche per poter rivedere e revisionare, ai fini della verità storica, le pubblicazioni storiche esistenti e per giudicare gli avvenimenti sotto eventuali nuovi aspetti.

Io che ho avuto occasione di penetrare in alcuni di questi archivi, non nascondo il senso di penosa impressione provato nel constatare il loro stato di abbandono e nello stesso tempo la soddisfacente sorpresa col rinvenirvi documenti di particolare importanza. Motivi di delicatezza mi vietano elencare gli archivi visitati, anche perché questa non è la sede adatta, ma non sarà difficile, per quello che dirò, individuare le famiglie che posseggono questo patrimonio documentario.

Occorrerebbe, in sostanza, che l’On. Ministero stabilisse, con analoghe disposizioni, innanzi tutto un censimento di questi archivi attraverso gli organi competenti, poi, il riordinamento di quelli eventualmente disordinati. Il censimento ed il riordinamento devono portare allo scopo che gli studiosi, particolarmente autorizzati in virtù di legge e con particolari garenzie, siano in grado di esaminare il materiale storico conservato dalle antiche famiglie, sotto la guida di organi speciali, quali le Soprintendenze Bibliografiche, le Deputazioni di Storia Patria ed altri istituti affini. E va senza dire altresì che per sceverare quello che è veramente interesse storico da ogni altro interesse privato e garentire così anche il segreto delle famiglie, il diritto di studio dovrebbe essere ammesso solo per i documenti di carattere storico.

Se per le opre d’arte e di antichità appartenenti a privati vi è una legge speciale, anche per il patrimonio archivistico privato dovrebbero vigere identiche norme, non essendo sufficienti quelle poche e vaghe disposizioni riguardanti i codici e gli antichi manoscritti ai quali accenna la stessa legge. Del resto il Ministero competente, accogliendo la proposta che andrò a formulare, saprà trovare i metodi più adatti dal punto di vista giuridico per contemperare le esigenze storiche con gli interessi privati.

Ed ora ecco la proposta che sottopongo all’approvazione del Convegno:

“Il Convegno di Studi Storici di Benevento,

Letta la comunicazione intorno al censimento ed al riordinamento degli archivi familiari allo scopo d’integrare le fonti pubbliche con quelle private per conoscere l’importante interesse storico del documentario in essi conservato, senza pregiudizio del segreto e degli interessi delle famiglie;

Ritenuto che per raggiungere questo scopo occorrono adeguate disposizioni legislative anche per disciplinare le ricerche, in modo da sceverare quello che è veramente interesse storico da ogni altro interesse privato;

Fa voti

al Governo del Re perché voglia prendere in considerazione la proposta di censimento e di riordinamento degli archivi privati ai fini di potere esaminare e utilizzare il materiale storico in essi conservato”.

(Raffaello Marrocco)

firma.

 

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