ALTRE PAROLE...
Acquannu u gèlu l'ortule cupriva Cciù prima, sì, parivi u finamunnu C'è l'uomo Il dito è l'indice il braccio è teso Incredulo il
pruno da poco fiorito Oh
ch'io non venga a te lordo di sangue |
1983 – C’è l’uomo! – L’uomo! – L’uomo! – Acerini, perché vi spaventa? – O ulivo, assonnato dagli anni, hai sì corta memoria? Mi ricordi in altezza a te pari? … Ora giaccio a livello di terra … – Ceppo irato da triste esperienza, io ricordo il tuo tronco possente e gli attrezzi infernali che tagliano il ventre ma, ancor prima di simile scempio, rammenti quel giovane amico il cui volto era spento? … Veniva ogni giorno e sedeva, ora qua, s’era fresco mattino, ora là, s’era sole ponente. Gli insegnammo, e capì ch’era pieno il silenzio di suoni e colori oltre i sensi, di messaggi affidati un po’ all’aria, un po’ all’acqua, un po’ al vento … – Uomo ad uomo è parente, fratello! Credi ch’ei sia migliore? … Sbagliammo … – No! Non dirlo, infelice. Egli ti amò, siam testimoni in cento. Tu eri svenuto e non vedesti ma, quando seppe che il corpo tuo, mutilato, era riverso a terra, venne e pianse con noi la tua sventura. Poi non è più tornato proprio per non vederti in tale stato. Credimi, amico mio, c’è vento e vento! E tu vuoi maledir la lieve brezza del male che ti fece la tormenta? … Lo senti? Ha salutato il Mirto. Ora è al Bosso che parla ed ora al Fico. Non è cambiato! Non cambierà … – Salve! Ulivi, salve! Ceppo, salute a voi! Polloni. – Sii benedetto, amico. Ho tante cose da dirti … No! Non lì, siedi sopra di me, ti prego. |