ALTRE PAROLE...
Acquannu u gèlu l'ortule cupri Cciù prima, sì, parivi u finamunnu Il dito è l'indice il braccio è teso Incredulo il pruno da poco fiorito Oh ch'io non venga a te lordo di sangue Quercia eri un tempo, o roverella Tu, ragazzo delle Shetland |
1988 Tu, ragazzo delle Shetland o di qualche altra regione, morto in terre dove dicono “uaglióne”, e le nuvole ti piangono con gli occhi di tua madre, ed il vento ti accarezza, è lui! Tuo padre, e quel penny del re Giorgio, fuoriuscito alla divisa, quale prezzo da pagare al paradiso. Nella Russia sterminata e straniero a quelle genti, è riverso a terra, esangue, un mio parente. Ricoperto avrà qual ghiaccio lui che amava tanto il sole, chiacchierone morto senza dir parole. Non riscaldano le nevi quei centesimi imperiali, né l’effigie che vi è impressa è dei suoi cari. Non si giudicherà l’uomo dal colore della pelle, forse un giorno cesseranno anche le guerre. Non si morirà più in Libano o nell’Afghanistan, in Sud Africa l’apartheid finirà. Sarà bello tanto vivere, bambino mio, vedrai, fino allora però non crescere mai. Si ricorrerà ai ripari contro i mali della Terra: nucleare, consumismo, effetto serra … Ergeremo un monumento al contrasto d’opinione, tutto
il mondo sarà un’unica nazione. |