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Acquannu u gèlu l'ortule cuprìva Cciù prima, sì, parivi u finamunnu Il dito è l'indice il braccio è teso Incredulo il pruno da poco fiorito Lottano nebbia e tenebre Oh ch'io non venga a te lordo di sangue |
1985 Lottano nebbia e tenebre. Sparse figure umane contorti ulivi evocano e immagini lontane: contadini di un tempo, fantasmi di cento anni fa, anchilotici, ansanti, il somaro compagno, la donna ch’esorta e lavora d’affianco … Baluginante il fuoco, nottata allo scoperto, canti corali e balli, suoni di un organetto … Poi, quando tutto tace E gli occhi spian l’inconscio, va, sugli addormentati, a ritemprarli, il sonno. Agli estenuati, tregua! Moti di terra, pace! |