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 Biografia cittadini del MV

Michele Giugliano

Il Personaggio

 

     Luigi Palmieri

 

N.1 - Introduzione

N.2 - Vita e carriera

Il personaggio

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Fisica e Meteorologia

Vulcanologia e Sismologia

Filosofia

Pensiero scientifico

Pensiero politico

L’opera educatrice

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                                                                                                    di Michele Giugliano

 

N.1. - Introduzione.

 

Sicuramente, Luigi Palmieri, a mio giudizio, è il più importante fra tutti gli uomini illustri del Medio Volturno, per la sua genialità e cultura in campo scientifico, principalmente, ma anche in filosofia.

Pertanto, comincio proprio da questo scienziato, che ha tanto onorato la nostra terra.

 

 

N.2. - Vita e carriera.

 

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Luigi Palmieri nacque a Faicchio (BN) il 23 apri­le 1807 da Crescenzo e da Irene Severino.

Morì a Napoli il 9 settembre 1896.

                                                                              

A 13 anni andò a studiare nel seminario di Caiazzo (CE) e, due anni dopo, in quello di Avellino.

 

Successivamente passò a Na­poli, ove si laureò (nel 1825), come ho già riferito, in Scienze fisiche e matematiche e, qualche anno dopo, anche in Filosofia.

 

Quindi cominciò il suo insegnamento di Filosofia e Fisica, forse nel R. Collegio di Avellino (o di Salerno o di Campobasso).

 

Dopo pochi anni ritornò definitivamente a Napoli, intorno al 1831.

 

Qui, nel 1833 o 1834, aprì una scuola privata, prima in casa sua, per l'insegnamento di Lettere, Filosofia, Fisica e Matemati­ca e poi, per il rapido aumento degli alunni, nel palazzo dell'ex Seminario dei Nobili, in vico Nilo.

 

Tale scuola, attiva fino al 1860, fu frequentata da moltis­simi alunni, forse fino a 400 per ogni anno, provenienti da tutte le Province del Regno.

 

Nota.

Il numero 400, di studenti per ogni anno, sembra esagerato.

Forse gli storici che hanno riportato questa notizia si riferivano al numero complessivo di tutti gli studenti privati di Palmieri e non a quello per ogni anno.

Ecco una delle tante notizie che va accolta con prudenza, perché è poco verosimile!

 

Fu anche chiamato ad insegnare Fisica in scuole pubbliche di Napoli, come il Real Collegio di Marina, quello di Medicina e in alcuni licei.

 

Nel 1845 (in dicembre) fu nominato assistente di Logica e Metafisica del filosofo Galluppi, nella R. Università di Napoli.

 

Nel 1847 (14 maggio), dopo la morte di Galluppi, divenne ti­tolare della medesima cattedra, Logica e Metafisica, quale suc­cessore del suo Maestro.

 

Nel 1855 (9 dicembre), dopo la morte di Melloni, gli fu as­segnata la Direzione dell'Osservatorio Meteorologico Vesuviano, con decreto reale, quale successore del suo Maestro ed amico.

 

Nel 1856, dopo la morte del Prof. M. Giardini, titolare del­la cattedra di Fisica presso l'Università di Napoli, chiese al Preside della stessa Università di passare alla cattedra di Fisi­ca, rimasta vacante, e alla Direzione del relativo Gabinetto.

La domanda però non fu accolta e la cattedra fu assegnata al Prof. Giuliano Giordano, che la conservò anche dopo il 1860.[1]

 

Nel 1860, col nuovo regime, lasciò la cattedra di Logica e Metafisica (che fu assegnata al filosofo e patriota Bertrando Spaventa) ed ebbe quella di Fisica Terrestre e Meteorologia, ap­positamente istituita per lui (pare su sua stessa richiesta), con decreto dittatoriale, sempre presso l'Università di Napoli, nonché la Direzione della Specola Meteorologica, all'uopo co­struita nel palazzo della stessa università.[2]

 

Ebbe anche, alla stessa data, la cattedra di Fisica terre­stre e Meteorologia presso la Scuola Agraria di Portici.

 

Alcuni storici riferiscono che egli fu anche Rettore della R. Università di Napoli (senza riportare gli anni di durata in carica) e Presiden­te a vita della Commissione esaminatrice per la Fisica sperimen­tale.

        

Nel 1876 venne nominato Senatore del Regno (insieme al musi­cista G. Verdi) e anche, dopo le prime elezioni nello stesso an­no, Consigliere comunale.

 

Cariche sociali.       

     Fu Socio della classe di Scienze Morali e Politiche dell'Ac­cademia Pontaniana (di cui fu anche Presidente per diversi anni);

 

     Socio (e per alcuni anni anche Presidente) della R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche, con nomina del Re, per man­canza del numero legale dei soci;

 

     Socio, Segretario a vita e an­che Presidente del R. Istituto d'Incoraggiamento;

 

     Socio dell'Ac­cademia dei Quaranta;

 

   Socio dell'Accademia dei Lincei;

 

     Socio e Presidente per 20 anni della Società zoofila napoletana;

 

     Succes­sore di P. Secchi nel Consiglio superiore di Meteorologia.

        

Onorificenze.

     Fu insignito degli Ordini cavallereschi italiani dei Santi Maurizio e Lazzaro e della Corona d'Italia;

 

     fu Cavaliere dell'Or­dine della Guadalupa e Commendatore dell'Ordine della Rosa del Brasile.

        

     Ricevette altresì una medaglia d'oro dall'Accademia di Li­sbona (per l'invenzione del sismografo elettromagnetico) e un premio di lire mille da un Istituto di Boston.

 

Sposò Angela Gigli ed ebbe cinque figli: Giuseppe, Marino, Leandro, Adelaide e Amalia.

 

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Il Personaggio

 



[1] -  Ho riportato quest’avvenimento per far notare la mancanza di benevolenza, almeno in questa circostanza, del Re nei confronti del Palmieri.

      Forse egli aveva anche più meriti culturali del Giordano e tuttavia la cattedra di Fisica gli fu ne­gata.

 

[2] -  Quindi, il vecchio regime gli aveva  negato la cattedra di Fisica, mentre il nuovo ne aveva creato una simile, cioè quella di Fisica terrestre, apposta per lui (poiché quella di Fisica era già coperta da prof. Giordano).

      A questo punto, sembra proprio difficile sostenere che egli sia stato un “acceso borbonico”! Comunque, nel seguito, torneremo sull’argomento, per chiarire definitivamente la questione.