Mancini_Nicola_biografia.html          Home page

 

Nicola Mancini

 

IL PRIMO CIPPO MILIARE DI ALLIFAE

(in Annuario ASMV 2002, pp. 263-270)

 

 

La preparazione della tesi di laurea della signorina Carmen Isabella di Alife ha portato alla scoperta di una nuova importante epigrafe alifana, conservata nella Masseria Cegna, in territorio di Ailano. Qui, durante una ricognizione sui luoghi archeologici dell’ antica Allifae, ci è stato mostrato un grosso cippo lapideo, rovesciato e seminterrato e perciò solo parzialmente leggibile. Fatto rimettere in piedi dallo zelo della gentile signorina, si è potuto leggere un’iscrizione miliare incisa su una colonna rotta in due parti.

La prima, quella recante l'iscrizione, ha un diametro di cm 53 ed un'altezza di 59; la seconda è lunga cm 110, comprensivi della parte rettangolare che doveva essere interrata a sostegno della colonna, che, a quanto sembra, doveva avere un'altezza complessiva, fuori terra, di cm 130 circa. Vi si legge, senza grandi difficoltà, in lettere di cm 6, 5, 5, e 12. :

 

IMP · CAESAR  · DIVI  · F · AVGVST

PONTIFIC · MAXVM · COS · XIII

TRIBVNIC · POTEST

XII

 

Cioè: Im(peratori) Caesar(i), divi f(ilio), August(o), / pontific(i) maxum(o), co(n)s(uli) XIII, / tribunic(ia) potest(ate) / (Milia passuum) XII

 

Nell’iscrizione compare l’imperatore Augusto con alcuni suoi titoli, attraverso i quali si potrebbe risalire all’età dell’epigrafe. Ma la citazione del tredicesimo consolato di Augusto (2 a. C.) è di per sé insufficiente per una datazione esatta, perché nel testo epigrafico manca il numero delle potestà tribunizie che l’imperatore aveva rivestito fino al momento della collocazione del cippo. Si oscilla quindi tra il 2 a. C., tredicesimo ed ultimo consolato di Augusto, ed il 14 d. C, anno in cui l’ imperatore cessò di vivere.

Il testo dell’iscrizione è, in gran parte, simile a quello di un altro miliario rinvenuto a Monteroduni, in quel di Isernia, che indica una distanza di 110 miglia da Roma.(1)

 

IMP · CAESAR · DIVI ·F · AVG

PONTIF · MAXIM · COS · XIII

TRIBVNIC · POTESTAT

CX

 

È chiaro che il cippo di Cegna si riferisce alla via che congiungeva Venafrum con Allifae, l’odierna strada che staccandosi dalla S.S. 158, presso il Bivio di Ailano, porta, per Cegna, Mastrati e Torcino, sull’ antica Via Latina, oggi Strada Statale 85, e quindi a Venafro. Di questa strada romana si aveva, fino ad oggi, solo la debole testimonianza del Trutta, che presso Torcino, vide i ruderi di un antico ponte sul Volturno.(2) Invece il Mommsen dubita dell’ esistenza di questa via e, nella carta geografica inserita nel volume IX del Corpus Inscriptionum Latinarum, la pone tra le viae minus certae.

Oggi, però, il cippo di Cegna ci toglie ogni dubbio con l’indicazione che, dal luogo ove era posto il miliarium fino all’innesto sulla strada per Venafrum, vi era una distanza di dodici miglia, pari a km 17,742., misura abbastanza vicina ai 17 chilometri che attualmente bisogna percorrere per raggiungere la SS. 85, partendo appunto da Cegna.(3)

La via, oggi poco frequentata perché troppo stretta, era ancora in uso nell’VIII secolo d. C., quando Petronace, abate di Montecassino, vi fece costruire, proprio dove è oggi la Masseria Cegna, il celebre monastero di S. Maria in Cingla,(4) sorto su antiche costruzioni romane, di cui ancora giacciano, in loco, alcuni frammenti architettonici ed i resti di una bella iscrizione.(5) E qui venne trasportato anche il cippo miliare, per inserirlo nelle fabbriche del monastero o nelle strutture della precedente Chiesa di S. Cassiano.

Questa strada è riportata anche nel segmentum V della Tabula Peutingeriana,(6) dove è l’indicazione di un luogo chiamato Ad lefas , (Allifae), dal quale inizia una via che, attraverso le due poste stradali di Ebutiana e Cluturno, raggiunge Esernie. Fino ad oggi questa parte del segmentum V era ritenuta poco chiara, anzi il Radke la definisce “scorretta”, mentre il Mommsen si chiede dove fossero Ebutiana e Cluturno.(7) .

Ora le indicazioni del cippo miliare di Cegna ci permettono di identificare con esattezza il percorso di questa strada che, attraversando il Volturno sull’ odierno Ponte del Re, si immetteva nella Via Latina, proseguendo poi per Venafrum ed Aesernia. Tuttavia su questo segmentum manca ogni indicazione relativa alla città di Venafrum, a conferma di quanto detto dal Radke e dal Mommsen.

Possiamo però localizzare la mansio Ebutiana. Doveva trovarsi un chilometro prima del Bivio di Ailano, a nord dell’ odierna S. S, 158, nel bosco de Le Cerrete, dove sono estesi ruderi medioevali sovrapposti ai resti di una costruzione romana. Questa era servita da un piccolo acquedotto, il cui cunicolo è stato rinvenuto, alcuni anni or sono, a monte dei succitati avanzi archeologici, probabilmente relativi alla mansio Ebutiana,(8) la quale potrebbe aver tratto il suo nome da un limitrofo fundus Aebutianus, di proprietà della gens Aebutia, peraltro del tutto ignota all’epigrafia alifana.

Dove fosse Cluturno ancora non sappiamo. Tuttavia gli errori della Tabula potrebbero nascondere la denominazione di Vulturno, mansio da porre presso il fiume, al Ponte Reale, o più probabilmente, al bivio sulla Via Latina, dove fu rinvenuto un miliario, eretto da Lucio Cornelio Cinna nel 127 a. C., recante la distanza da Roma in CXIII miglia.(9)

Da notare, inoltre, che il percorso tra Adlefas ed Esernie è diviso in due segmenti sui quali sono riportate le distanze di miglia IX e VIII, che unite insieme danno una strada di XVII miglia, del tutto insufficienti a coprire quella che realmente intercorreva tra le due città. Pertanto le indicazioni della Tabula sarebbero state più corrette se i due segmenti si fossero congiunti alla Via Latina, tra la posta stradale detta Ad flexum e Teano Scedecino, proprio nel punto dove si trovava il miliario di Cinna che indicava ai viaggiatori, provenienti da diverse direzioni, la distanza che li separava da Roma.(10)

Riflettendo sull’ubicazione di questo cippo mi vien da pensare che proprio questa collocazione abbia determinato il punto di inizio della via per Allifae, dovendosi ovviamente scartare l’ipotesi di una fortuita coincidenza tra l’inizio della strada e l’esatta misura delle miglia. Pertanto, stabilito che il miliario venne collocato nel 127 a. C., è da porre alla stessa data, o immediatamente dopo, l’apertura di questa via che seguiva, senza dubbio, una precedente pista sannitica, modificata, quindi, solo nella sua ultima parte, in modo da offrire ai viaggiatori un sicuro riferimento circa la distanza da Roma.

È anche certo che il tracciato fu ulteriormente modificato durante il primo medioevo, quando, crollati i ponti per mancanza di manutenzione, si dovette far ricorso ai traghetti, le scafe, per raggiungere i quali si aprirono nuovi sentieri, abbandonando per sempre l’antico percorso.(11) Infatti l’attuale strada, a fronte dei chilometri 25,126 della Tabula, risulta lunga km 30, peraltro facilmente riducibili con l’eliminazione della curva a 90°, che dalla SS 158 va verso Cegna, e del tortuoso percorso che precede il rettilineo di Torcino.

Accertata l’esistenza di questa strada, appare chiaro, dallo schizzo allegato a queste note,(12) che il percorso attraverso la pianura alifana offriva la possibilità di accorciare la distanza tra Roma e Beneventum. Infatti, per raggiungere quest’ultima località seguendo la Via Latina, era necessario toccare Allifae sia passando per Teanum sia deviando al miliarium di Cinna. Ma il primo itinerario si sviluppava su 146 miglia(13), mentre il secondo ne prevedeva 130, con un risparmio di 16 miglia. In pratica il viaggiatore aveva la possibilità di raggiungere Alife con circa sei ore di anticipo, tenuto conto che la percorrenza media di quei tempi si aggirava intorno alle 24 miglia al giorno.

Stando così le cose è lecito supporre che questa via fosse molto più frequentata di quanto non si sia pensato fino ad oggi, battuta specialmente dai trasporti più lenti che in questo tratto riuscivano a guadagnare anche una giornata di cammino.

 

Mancini_Nicola_biografia.html             Home page

 

 



(1) Corpvs Inscriptionvm Latinarvm, Vol. IX, 5977.

(2) G. F. Trutta, Dissertazioni istoriche delle antichità alifane, Napoli, 1776, pag. 229.

(3) Il miglio romano corrisponde a metri 1478. La distanza tra la Masseria Cegna e la S.S. 85 Venafrana è stata misurata con il contachilometri della mia auto.

(4) Leone Ostiense, Chronicon, I, 6. Il monastero, costruito nell’ anno 746, rimase attivo fino a tutto il XII sec..

(5) Sul frammento si legge …VR · N… Vedi in Associazione Storica del Medio Volturno, Annuario 1975, Napoli, 1975, pag. 113

(6) La Tabula Peutingeriana è una carta stradale dell’ Impero romano eseguita nel 375 d. C. Si tratta di un rotolo di pergamena lungo quasi sette metri ed alto circa 34 centimetri. È composto di undici segmenti.

(7) G. Radke, Viae publicae romanae,Bologna, 1981, pag. 126. Mommsen, Corpus Inscriptionum Latinarum , IX, pag. 203.

(8) Vedi N. Mancini, Raviscanina. Ricerche storiche, Piedimonte Matese, 1998, pag. 29.

(9) C. I. L. X, 6905: L. Cornelius, L. [f.] Cina, cos [CX]III. Dove si precisa che il rinvenimento avvenne tertio lapide versus in diversorio q. d. Ponte Reale sive di Antonio de Marco. Con lo stesso nome di L. Cornelius L. f. Cinna abbiamo due consoli, padre e figlio Il primo tenne il consolato nel 127 a. C., il secondo dall’ 87 all’ 84 a. C. Il Mommsen ed il Dessau (Inscriptiones Latinae Selectae, n. 5809) assegnano questa iscrizione all’anno 127 a. C., mentre il Degrassi (Inscriptiones Latinae Liberae Reipublicae, n. 457) indica gli anni più vicini a noi.

(10) Aggiungendo al numero CXIII del miliario di Cinna le XVII miglia della Tabula Peutingeriana si ottengono miglia CXXX , la distanza tra Alife e Roma.

(11) Ne vennero create due: la scafa di Presenzano e quella di Vairano, secondo i toponimi ancora presenti in loco.

(12) Nel disegno, tratto dal Radke, la freccia indica il punto in cui fu rinvenuto il miliario di Cinna, mentre la scritta I2 654  indica la collocazione dell’iscrizione nel C. I. L.

(13) Alle 129 miglia di distanza tra Roma e Teanum bisogna aggiungere le 17 che l’Itinerarium Antonini assegna al tratto Teanum - Allifae. L’Itinerarium Antonini è un itinerario stradale del III sec. d. C. Esso contiene le località che si incontrano su un determinato percorso. Allifae è compresa in quello fra Tarracina e Beneventum.