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¾   Estremo saluto

    al Presidente Onorario Dante Bruno Marrocco

 

Domenico Loffreda

 

I cittadini della tua città, con gli estimatori, gli ammiratori, i soci della tua istituzione raccolti intorno alla tua bara, ti rendono onore e di ciò fanno bene.
Tu, la tua città, l’hai amata, apprezzata e fatta nota per ogni contrada della nostra Italia e per terre straniere di ogni continente.
Con Piedimonte Matese, l’opera che hai aggiornata tre volte, per tre edizioni, che è in lettura e ben in vista nelle librerie familiari ed in quelle pubbliche, hai reso il migliore atto d’amore alla città e ai cittadini, e a te, diletto e pensiero costante, per tutta la vita.
Di una vita, in compagnia, sempre, di documenti e di libri della biblioteca ben fornita, raccolti negli anni e per circostanze, ad iniziare da tuo padre Raffaele e da tua madre, anch’essi ben meritevoli di stima e di ricordo tutto culturale.
Nella tua famiglia, i libri, con espressione tutta campagnola, sono stati pane e companatico per produrne altri, con tanti titoli, che sarebbe bello, ma lunghi da leggere.
Non ci mancherà l’occasione, prossima e doverosa, nella sede che tu lasci in eredità alla Città, ai soci, agli studiosi e agli studenti per ricerche alle tesi su argomenti della città e dei dintorni.
L’amore della città e dei libri l’hai coniugato con quello della montagna che ti ha rinvigorito mente e corpo per una vita, così, non del tutto solitaria, ma lunga e ricca di messe e di amicizie e di volontà che tu vuoi non siano disperse, ma conservate, protette, difese e continuate con la stessa tua costanza e generosità.
I tuoi stipendi? Tutti per l’Associazione Storica del Medio Volturno, che rifondasti, eredità di tuo padre, nel 1965 per gli Annuari e le altre numerose tue pubblicazioni.
Quel giorno di quarant’anni fa continuerà a vivere. Te lo abbiamo promesso l’11 dicembre scorso quando con la presentazione del 19° numero della rivista, abbiamo ricordato e festeggiato, nella sala Minerva, il tuo novantesimo compleanno, e tu, nella tua camera, omaggiato dalla visita di Mons. Vescovo Pietro Farina accompagnato dal presidente dott. Pasqualino Simonelli.
Eri quindicenne quando, io di nove, ti conobbi al Seminario; poi maestro a S. Gregorio nel 1937; poi ancora, nel dopoguerra, a casa tua, amico di tuo padre; amicizie comuni ci resero più amici nella cappella - biblioteca di casa tua; infine scelto da te collaboratore nel Direttivo dell’Associazione che rinasceva e da te sollecitato a scrivere per l’Annuario: battesimo del fuoco con uno studio sulla stampa giornalistica cittadina dall’Ottocento. Conservo il tuo”sì”e la prima tessera.
Questa nota personale per dire, Dante, chi sei stato, oltre che maestro, professore, preside, direttore del Museo Museo cittadino, storico instancabile produttore di scritti che possono e sono suggeritori e sollecitatori di ulteriori studi di approfondimento, e conferenziere e propositore di toponimi viari e cittadini, come l’innovazione per Piedimonte, Castello, S. Gregorio con la specificazione Matese non più d’Alife, di iniziative di mostre, di concerti. Instancabile.
Convinzioni? Un conservatore illuminato: la monarchia è istituto che unisce, perché ereditaria, la repubblica divide, perché il presidente va scelto volta per volta.
Sensibilissimo a toccargli le scelte e di pensiero e di visioni storiche e di convinzioni di vita e di contegno. 
Al Patrono è devotissimo.
E Dante è un uomo buono, non geloso, mi ha detto ieri sera l’amico prof. Michele Malatesta da Roma, molto sinceramente dispiaciuto:- Ha posto il mio nome tra gli uomini degni per cultura nel suo Piedimonte, giovane docente universitario qual ero, ancora con poca produzione scientifica.
Altro ancora mi ha detto, di lode e di ricordi di te, Dante.
È questa l’ultima conversazione con te, muta della tua risposta, non l’ultima per te.
Per te, auspico il ricordo di molti.
A te Dante, dalla Associazione, la promessa solenne di continuare il tuo lavoro culturale nella Città, per la Città , per il territorio che hai delimitato ed oltre. E dalla Città, il dono per te, Dante, un posto al famedio da te voluto per altri uomini benefattori, per merito, nella villa comunale.
A te, Dante, la riverenza dovuta e il ricordo non effimero di quanti in questo luogo sacro ci siamo raccolti a renderti onore.

                                                                                                       
Piedimonte Matese, nella Collegiata di Santa Maria Maggiore, il giorno 6 aprile, h. 16, per le esequie del Prof. Dante Bruno Marrocco, fondatore della Associazione Storica del Medio Volturno.

 

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