çIndietro        Cusano Mutri - index          Avantiè

 

 

Guida turistica di Cusano Mutri -2

 

CENNI STORICI

 

Non tutti gli studiosi sono concordi sull’origine e sulla derivazione (etimologia) della parola “Cusano”.

Secondo accreditati ricercatori, la parola “Cusano” significa roggia, fiumiciattolo, ad indicare che l’originario e più significativo insediamento abitativo si trovava lungo un piccolo corso d’acqua (forse quello di contrada Sorgenze, adesso praticamente ridotto quasi a secco a causa della captazione, circa mezzo secolo fa, della sorgente che alimenta l’acquedotto per il centro abitato ed alcune zone più o meno limitrofe). Mentre ”Mutri”, com’è facile intuire, deriva dal Monte Mutria, che nella toponomastica significa grugno, sopraelevazione, altura dominante.

 

ÙCentro storico – panorama da Sud – Ovest

 

Secondo altri studiosi, la parola “Cusano” deriverebbe dall’ebraico “chos”, che significa tazza, coppa, per ricordare la particolare forma della valle di  “Cusano”, a forma di conca circondata da una corona di monti, che determinano un forte dislivello (1.526 metri) tra il punto più basso del territorio cusanese (gola di Lavello, a 257 m s/l/m) e il suo punto più alto (sulla cresta del Monte Mutria, a 1.823 m s/l/m).

 

Ùcentro storico – veduta da Piazza Orticelli

 

Ma questa spiegazione del significato della parola “Cusano” non appare molto convincente, perché essa è stata usata anche per dare il nome ad un Comune della provincia di Milano (Cusano Milanino), che ha caratteristiche geografiche ben diverse da quelle di Cusano Mutri. Infatti Cusano Milanino si trova in pianura, a 10 km a Nord di Milano, però anch’esso su un corso d’acqua (il Seveso).

Notizie discordanti (e anch’esse poco convincenti) si leggono, ancora, sul fatto che Cusano Mutri possa essere l’antica “Cossa” del Sannio, da cui “Cosano”, distrutta dai Romani intorno all’85 a.C. unitamente a Telesia.

Fino all’unità d’Italia (1860) Cusano faceva parte della “Terra di Lavoro” (il casertano) e veniva identificato col solo nome “Cusano”. Da allora fu aggiunto Mutri.

Per la sue caratteristiche geografiche, la valle di Cusano Mutri, tutta cinta da monti piuttosto elevati, con non facile accesso fino a non molti anni fa, fece acquisire al paese, già in tempi antichissimi, la denominazione di “Castrum Cusani”, cioè di luogo fortificato. E il primitivo simbolo ideografico col quale veniva rappresentato Cusano (la lettera Q) derivava, appunto, dalla particolare configurazione topografica del territorio cusanese, contornato da una cerchia di monti avente un unico sbocco: la gola di Lavello.

 

Notizie certe su Cusano risalgono soltanto al 490 d. C., quando il Papa Felice III inviò un presbitero per officiare nella cappella del “Castrum”.

I primi feudatari di Cusano furono i Sanframondo. Seguirono altri feudatari dalla metà del 1400: De Vera, De Chiavellis, Gaetano, Colonna, Carafa, Del Tufo, Origlia, Monsolino, Barrionovo e Leone.

Nel 1584 don Guglielmo Origlia, signore di Cusano, permutò il suo feudo con quello di Faicchio, di cui era signore don Ferrante Monsolino, il quale spostò il campo delle sue battute di caccia dalle pendici di Mont’Acero a quelle più vaste del Monte Mutria, in quel tempo molto ricche di selvaggina (vi si trovavano orsi, camosci e persino caprioli, oltre a cinghiali autoctoni, ben diversi da quelli da ripopolamento, di provenienza centroeuropea, diffusisi nei nostri boschi negli ultimi decenni).

 

                   

 

     

 

  foto (interno della chiesa dei SS. AA Pietro e Paolo)

2ª foto (interno della chiesa di San Giovanni Battista)

3ª foto (interno della chiesa di San Nicola, patrono)

4ª foto [centro storico – panorama da c/da Pianello (case popolari)]

 

La caccia (il culto sacro a Diana) era infatti la sola occupazione che togliesse i signorotti dell’epoca dall’inattività e dalla pigrizia, e molte volte era motivo nel preferire a residenza un castello ad un altro.

 

Colpisce ancora oggi il particolare dialetto cusanese, di cui non è stata ancora spiegata l’origine. La particolare grammatica di questo dialetto trova qualche discreta somiglianza solo con quella del dialetto di Faicchio, che confina con Cusano Mutri, benché gli abitanti dei due Comuni non siano a stretto contatto, essendo i rispettivi abitati separati da una montagna piuttosto vasta ed imponente: quella di Mont’Erbano.

E’ probabile che in tempi antichi famiglie di pastori cusanesi abbiano frequentato il territorio di Faicchio per farvi svernare gli animali e, a poco a poco, vi si siano insediate, come è successo anche ad alcune famiglie di pastori pietrarojesi. Ma non si può neanche escludere il percorso inverso, e cioè che, sempre anticamente, famiglie di pastori di Faicchio si siano spostate in territorio cusanese, alla ricerca di pascoli migliori, specialmente nei mesi estivi.

 

                  

 

        

 

  foto (chiesa di San Vito)

  foto (chiesa della Madonna delle Grazie)

  foto (chiesa di San Giuseppe)

  foto (chiesa di Santa Maria del Castagneto)

 

ç Indietro      Cusano Mutri - index           Avantiè