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VALLE AGRICOLA - GALLERIA ENEL DI ACCESSO AL LAGO DI LETINO:

UN NODO NECESSARIO PER RAGGIUNGERE LE GROTTE DI CAUTO.

 

di Luigi Cimino – Annuario 2016

 

 

La natura ha voluto che le grotte di Caùto1 si incuneassero tra le montagne appartenenti a Letino e Valle Agricola, ma ha fatto in modo che l’accesso ad esse si collocasse dalla parte del Lago e, quindi, di Letino.

Quando, però, nel lontano 1909 iniziarono i lavori della diga per la costruzione del Lago artificiale di Letino e della connessa sottostante galleria del Lete, a servizio delle acque del Lago che, attraverso la condotta forzata sotterranea che l’attraversava, raggiungessero, con il salto di conduttura forzata scoperta, la sottostante Centrale Elettrica di Prata Sannita, nessuno immaginava che di fatto si stesse anche realizzando un accesso pedonale al Lago di Letino dalla parte di Valle Agricola e precisamente dalla  Costa dei Frascari.

E la galleria dell’Enel serviva di fatto per accedere al Lago di Letino da Valle Agricola e veniva usata, accompagnati dal custode dell’Enel, ogni volta su accordo, per evitare la esistente strada tortuosa e più faticosa attraverso la montagna che da quota 1076, attraverso “ Le Mole” portasse a costeggiare il lago di Letino nei pressi della “Fontana del Cannello” per poi risalire fino al centro montano di Letino fino a quota 940; poi nel 1966 l’acqua del Lago di Letino fu dirottata, con condotta apposita, al costruito Lago di Gallo, e la condotta della Galleria del Lete fu disattivata: da allora la condotta inutilizzata corrente sotterranea nella galleria  è completamente ossidata, rotta e priva del flusso d’acqua, mentre la galleria, per la mancanza di sicurezza, non viene più attraversata dai passanti e, perciò, è  diventata un relitto inutile, se non pericoloso. Essa potrebbe essere manutenuta, sgomberata della condotta inutile, e posta a servizio del turismo, creando oggi un accesso moderno per l’ingresso al Lago di Letino ed alle Grotte di Caùto, dal lato di Valle Agricola, semmai fornendola di un trenino o di mezzi di trasporto elettrici che, in qualche minuto, coprirebbero la breve distanza di circa un chilometro2. 

 

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Fig. 1

 

Vale la pena, perciò, di descrivere dettagliatamente i luoghi e le perle naturali del Matese Ovest per provocarne la conoscenza e conseguentemente l’apprezzamento e la visita da rendere interessante e soprattutto comoda negli accessi. Anche per fornire spunto ad un progetto di sviluppo della zona.

 

Le grotte del Lete o grotte di Caùto

 

Le grotte di Caùto, site nei pressi del lago di Letino, sono un complesso di

cavità naturali costituite da un ramo ancora percorso dall'acqua e da un ramo "fossile", visitabile.

Le gallerie sono situate su due piani paralleli distanti mediamente 89 metri l'uno

dall'altro, esse sono di indescrivibile bellezza, con giochi di stalattiti e stalagmiti.

La galleria superiore si incunea nella montagna e presenta una folta vegetazione

e molte piccole cascate del fiume che precipita verso la valle del Volturno.

La galleria superiore, alta oltre trenta metri, che corrisponde al vecchio percorso del fiume Lete, è un susseguirsi di pozzi d'acqua, dislivelli, piccoli canyon.

La galleria inferiore, scavata nella roccia dalle acque del Lete, ha uno sviluppo di circa 500 metri ed un dislivello di circa 90 metri. Lungo le sue diramazioni è possibile ammirare diverse specie animali particolari come degli insetti e dei crostacei dal guscio bianco, senza occhi.

Le grotte non sono ancora attrezzate in modo adeguato, e soltanto da qualche anno è stato aperto al pubblico un primo tratto visitabile, però in determinati giorni ed orari fissati dal comune di Letino ed è invece del tutto chiusa al pubblico la rimanente parte che,  per visitarla con preventiva autorizzazione,  è oggi necessario servirsi di scale e di corde e farsi accompagnare da una guida, soprattutto se le Grotte si vogliono raggiungere da Prata.

Gli splendidi fenomeni naturali di queste cavità carsiche, stalattiti, stalagmiti,

marmitte, concrezioni varie, ripagano però ampiamente della fatica l'escursionista avventuroso.

La fauna della caverna annovera, oltre agi abitanti naturali di grotte e caverne, un crostaceo acquatico bianco e privo di occhi, ed è particolarmente frequente l'avvistamento di una farfalla dagli occhi fosforescenti, la stranissima “apopestis  spectrum”.

 

Il Lago di Letino

 

Il lago naturale, compreso nella vasta conca centrale, ha una. lunghezza variabile che dopo lo scioglimento delle nevi, si allunga anche a 5 km e a 900 metri in larghezza, e fino a 12 metri in profondità. Le sorgenti che lo alimentano stanno sulla sponda Settentrionale (sorgente del ritorto, “risorgenza dell’esere” presso l’isolotto di Monterone, sorgenti di s. Maria, e altre temporanee; sul versante Sud, piccole sorgenti  del Lampazzéllo, e altre.

                                                                              

Nel 1909 non era compreso fra le acque pubbliche; lo fu nel 1924.

I lavori iniziati nel 1919, terminarono nel 1923. Nel 1926 fu consentito alla S.M.E. (a lavori fatti) di derivarne l’acqua per 60 anni, e di poter sopraelevare il livello fino a 6 metri (m 1012 di quota).

Ed infatti, ai primi del Novecento l’Amministrazione Provinciale di Caserta concesse alla società elettrica della Campania la derivazione delle acque del fiume Lete prima dell’immissione nelle grotte di Caùto e una parte di terreno in contrada Rava, fino al mulino, al fine di poter costruire in Prata una centrale idroelettrica, ivi comprese le abitazioni dei dipendenti, oltre che le strade di accesso.

Per realizzare quest’opera di alta ingegneria, agli inizi del 1907, la Società Meridionale di Elettricità con sede in Napoli, costruì, al di sopra della Grotta di Caùto una diga di sbarramento del fiume Lete, alta trenta metri e del tipo a gravità, realizzando così a Letino il lago che serviva come bacino idroelettrico.

Queste acque del lago furono convogliate in una tubatura in ferro posta all’interno di una galleria3, ottenuta perforando la parte rocciosa, della lunghezza di circa 900 metri, che sbucava sul versante di Valle Agricola e Prata Sannita e, da questo punto, continuava la condotta forzata lungo la costa della montagna. Tutta la lunghezza della condotta era di circa 1800 metri e l’acqua in essa convogliata scendendo dall’alto azionava le turbine della centrale costruita più a valle e contenente i relativi macchinari ( turbine, alternatori, trasformatori e apparecchiature varie ).

Ora, purtroppo, com’è evidente dalle fotografie, tutto giace in uno stato di abbandono, mentre, per Valle Agricola, dette strutture potrebbero essere riutilizzate  a scopo turistico, con un progetto da far predisporre per l’utilizzazione della galleria con mezzi elettrici (pullmini o trenino elettrico) che raccoglierebbero gruppi di visitatori e li trasporterebbero  fino al Lago di Letino ed alle Grotte di Caùto, con una passeggiata veloce, comoda e piacevole, attraverso una galleria illuminata che a metà percorso ha una finestra naturale sull’orrido sottostante che scende con un’impennata da un’altezza di circa 1.000 m. fino a m.526 nelle valli e forre sottostanti al monte Favaracchi alto m.1.219.

L’uscita della galleria, in tenimento di Letino, è proprio di fronte alla diga alta 30 m. che nega ancora una visuale sul Lago ed anche sul centro di Letino, che appariranno, però,  ai visitatori dopo aver salito le scale appositamente predisposte fino all’altezza del lago e  passando all’altra parte del Lago attraverso camminamento della diga: solo allora lo sguardo potrà cogliere la bellezza naturale del Lago, le sue anse ed il suo luccichio, mentre sul costone della montagna si intravvederà  il centro abitato di Letino, accostato ad esso, e sormontato dal Castello, oggi anche cimitero4.

 

Fig. 2

 

 La centrale idroelettrica, chiamata anche Officina Lete o Centrale Lete, fu inaugurata nel 1910. La stessa rimase in funzione fino al 31 ottobre 1943, data in cui fu fatta saltare in aria dalle truppe tedesche, che battevano in ritirata di fronte agli attacchi delle truppe alleate.

Un’altra centrale fu costruita tra il 1946 e il 1947 e ubicata, questa volta, alle falde della montagna, e operativa fino al 1969, in quanto le acque del Lago di Letino furono versate attraverso una condotta forzata nel lago artificiale di Gallo Matese per alimentare la centrale idroelettrica di Capriati al Volturno, ma sono sfruttate anche per il funzionamento della centralina di Gallo.

Questo maestoso impianto, frutto della tecnica e del progresso degli anni ’50, è stato, fino a che funzionante, il fiore all’occhiello per Prata in quanto era una delle poche centrali che forniva una notevole quantità di energia, anche oltre i confini dell’Italia e, attraverso la SETAC, forniva energia al paese.

Molti degli operai che vi lavoravano risiedevano negli alloggi costruiti presso la centrale stessa e alcuni di essi si stabilirono a Prata, mettendo su famiglia.

Purtroppo, ora ci sono solo i ruderi delle due vecchie centrali e, ben visibile, la condotta vuota che scende giù dalla montagna.

 

La strada Valle Agricola-Costa dei Frascari- Grotte di Caùto.

L’amministrazione comunale di Valle Agricola  continua ad attuare, sia pure a fatica e con lentezza,  un programma di realizzazione di opere pubbliche che ha lo scopo di farla uscire dall’isolamento.

La novità di alcuni anni addietro è la sistemazione della strada Valle Agricola- Galleria dell’ENEL per il lago di Letino attraverso la Costa dei Frascari. Il tratto di strada che parte da via Annunziata è lungo poco meno di 3 chilometri e, seguendo l’andamento della preesistente strada dei Frascari, raggiunge l’imbocco della galleria, realizzata nel 1909, per il passaggio della conduttura che dal lago di Letino raggiunge la sottostante centrale elettrica di Prata Sannita, ormai in disuso dal 1966.

La strada, purtroppo ancora non terminata, ma già percorribile con fuoristrada, ha l’importante funzione di avvicinare Letino e Gallo Matese alla pianura sottostante, attraverso appunto Valle Agricola e di consentire a Valle di raggiungere i centri di Letino e Gallo in pochi minuti. Infatti l’intero percorso tra Valle Agricola e Letino è poco più di 4 Km., sicché  si dimezza il tempo di percorrenza per i Letinesi per raggiungere la pianura del Lete e, quindi, i centri di Prata Sannita e Pratella. Ma l’utilità per Valle Agricola è ancora maggiore non soltanto perché la mette in comunicazione con  Letino e Gallo e, quindi, con i rispettivi laghi, ma soprattutto perché, come vedremo, una volta realizzata, essa avrà il ruolo di  penetrazione per l’importante complesso delle Grotte di Caùto, già oggetto da parte del Comune di Letino  di studio e di approvazione di un progetto per la  fruizione turistico- culturale- ambientale delle grotte carsiche finora note soltanto agli addetti ai lavori.

Ma la strada Valle Agricola-Galleria Enel ha anche un forte valore paesaggistico se, man mano che si innalza, già da Collerotondo, mostra tutti i centri sottostanti, come in un plastico ideale, a partire dal fiume Lete dopo la centrale elettrica di Prata, i centri di Prata inferiore con il famoso Castello e Prata superiore, di Pratella con l’evidente stabilimento dell’Acqua Lete, Ciorlano, Fontegreca, Capriati a Volturno, Venafro, Pozzilli, Filignano, Sesto Campano e, dall’altra parte,  spazia su Vairano Patenora e la sua pianura, su Presenzano, il lago e la centrale elettrica, fino a Roccamonfina e fino al mar Tirreno che si distende all’orizzonte verso lo sconfinato confine. Lo sguardo abbraccia tutto l’alto casertano fino al mare, potendosi ammirare il golfo di Gaeta ed il Litorale Domizio5.

 

Descrizione: C:\Users\Cimino\Pictures\Valle Agricola, 2010, foto di A.Iannotta - lavatoio all'ingresso della galleria per il lago di Letino- di fronte Monte San Silvestro.jpg

Fig. 3

 

E’ un balcone naturale quello che si presenta, man mano che si sale, da Valle Agricola centro, fino all’ingresso della galleria dell’ENEL con sguardi sterminati fino ai confini del mare (vedi fotografia sotto)6.

 

Descrizione: C:\Users\Cimino\Pictures\Valle Agricola - il mar Tirreno visto dalle sue montagne.jpg

Fig. 4

 

Agli occhi si presenta evidente una vasta zona con i suoi collegamenti e, di sera, una miriadi di luci ricordano che il mondo sottostante è veramente a portata di mano.

I turisti e gli appassionati di grotte  che volessero, nel futuro, addentrarsi tra le montagne del Matese e visitare le grotte di Caùto, attraverso Valle Agricola, la Galleria dell’Enel con ingresso dalla Costa dei Frascari ed uscita sotto la diga del Lago di Letino,  troverebbero non soltanto un percorso alternativo ed integrativo a quello di Letino, ma potrebbero conoscere altri percorsi che spaziano fino al mare, ma che sono interessanti già per i beni ambientali che racchiudono: la stessa galleria dell’Enel è essa stessa degna di essere visitata con la possibilità, come detto, di affacciarsi a metà strada sull’orrido e sul vecchio percorso del fiume Lete e di raggiungere le grotte da altro lato, certamente più affascinante, per la scoperta dal basso, della diga, del lago di Letino e della Grotta di Cauto, potendo, dopo la visita, addentrarsi nel centro caratteristico dominato dal Castello e dai Bastioni e dalle viuzze tipiche medioevali con la possibilità di incontrare ancora qualche donna con il vestito del costume folcloristico locale. 

Per quelli, invece, desiderosi di raggiungere a piedi, da Valle Agricola, le grotte di Caùto, potranno addirittura iniziare il percorso anulare della “Rava di Prata”, che racchiude le belle fattezze della vecchia centrale Enel di Prata Sannita (325 m), della  cascata del fiume Lete,  dell’abitato di Valle Agricola (meritevole di una visita per il centro storico medioevale imperniato su Via La Terra o San Giovanni, alle mura medievali che ancora appaiano, di tanto in tanto tra le case costruite nel tempo su di esse, con una visita alla Porta San Giovanni ed alla Torre medievale dei Pandone del 1400), della galleria del Lete o della mulattiera che supera la montagna, del lago di Letino, delle Grotte di Caùto: un percorso semplice, da fare con tranquillità, sempre accompagnati da guide locali esperte, con un minimo di attrezzatura e con la conoscenza delle mappe dei luoghi (vanno bene le carte topografiche al 25.000 od al 50.000 dell’I.G.M. di Firenze), ma soprattutto con la volontà di conoscere luoghi naturali incantevoli, incontaminati, ricchi di suggestione e pieni di fascino ambientale.

 

***

 

NOTE

 

1 L’espressione è dialettale e sta ad indicare una piccola entrata, un varco; Caùtu soat. m. [da cavatus (incavato) part. pass di cavo (rendo cavo), da cavum (buco) lat.; forma dial. ital.] – Buco, cavità.

2 Una passeggiata da Letino a Valle Agricola, attraverso un tratturo montano caratteristico, nel 2009.

3 Galleria completamente costruita in tenimento del Comune di Valle Agricola, con uscita in località Costa dei Frascari. La successiva discesa aerea della tubatura in ferro, per una lunghezza di circa m. 900, attraversa, per tutto il percorso, sempre il tenimento di Valle Agricola fino alla sottostante centrale elettrica di Prata Sannita: ancora oggi si vede la tubatura che scende diritta fino alla sottostante “Rava” di Prata.

4 La galleria Enel tra Valle Agricola e Lago di Letino nella situazione attuale.

5 La strada che conduce attraverso la Costa dei Frascari all’ingresso della Galleria Lete-Lago di Letino.

6 Una foto che ritrae il Mar Tirreno dalle montagne di Valle Agricola.

 

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