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·      Presentazione (a Letino) del libro Il fiume Lete di Luigi Cimino.

 

 

E’ STATO PRESENTATO A LETINO IL LIBRO DI LUIGI CIMINO, IL FIUME LETE.

In un paese addormentato sotto la neve che cadeva e sotto i lampioni illuminati,il 4 gennaio 2006 alle ore 18,30, nell’aula consiliare del Comune di Letino, alla presenza di numerose persone, ospitati dal Sindaco Orsi Antonio, dal Parroco don Domenico Iannotta e da personalità del luogo, Luigi Cimino, autore del libro “Il fiume Lete”, ha presentato il suo ultimo lavoro agli intervenuti ai quali è stato fatto omaggio di una copia del libro.

Il sindaco, nel caloroso saluto, ha ringraziato l’autore per aver parlato di Letino, del fiume che lo attraversa, del Lago e delle omonime Grotte evidenziando l’amore profuso nelle sue pagine ed il desiderio di far conoscere l’incanto che promana dalle emergenze ambientali, storiche, architettoniche e folcloriche dei luoghi sapientemente rappresentati.

L’autore,poi, ha tracciato una visione affascinante del paese che ha un nome pregno di significato. Si chiamò Tino dal latino tinum a significare una “conca ricca di acque con ben 57 sorgenti che scaturiscono dal territorio comunale unitamente al fiume ed al Lago”,  segno di grande ricchezza in un contesto in cui il bene acqua manca in più luoghi e che rende il nome ed il luogo ricco di potenziale sviluppo.

Lete,poi, dal significato di “dimenticanza ed oblìo” può essere,invece, sfruttato come attrazione verso luoghi naturali incantevoli che fanno dimenticare gli affanni quotidiani, lo stress delle città sature,il rincorrersi spasmodico per le logoranti attività  e trovare, in un luogo lontano dal mondo, quella tranquillità e quella pace che ormai si sono perdute nel contesto urbano quotidiano. Il fiume dell’oblìo anacronisticamente diventa,quindi, per tutti necessità, bisogno di tranquillità e riposo per rifocillare lo spirito e riprendere con più slancio le fatiche di tutti i giorni.

E’ questo l’auspicio che si ripromette l’autore con la pubblicazione del suo libro che perciò è veicolo, guida, stimolo a conoscere i paesi ed i luoghi attraversati dal fiume Lete per viverne intensamente i silenzi, i panorami, le ricchezze storiche, culturali e folcloriche e ritrovarsi in un mondo di ammaliante bellezza di cui oggi più di ieri ha bisogno l’uomo.

L’autore ha affermato,quindi, che occorre un impegno dei Comuni attraversati dal Lete, ma anche della Comunità Montana, dell’Ente Parco, della Provincia e della Regione Campania per dar corpo alle numerose iniziative, come quella dell’apertura turistica delle Grotte di Caùto, e per rendere compatibile la fruizione delle ricchezze naturalistiche con la creazione delle infrastrutture per l’accoglienza  e lo svago di quanti nel futuro vorranno frequentare e godere di zone incontaminate, che non hanno bisogno di essere “imbalsamate” ma di essere conservate ed arricchite per la normale utilizzazione dell’uomo.

Don Domenico Iannotta, nel suo intervento,  ha ringraziato l’autore per la passione che lo contraddistingue da anni, proteso verso la presentazione e riscoperta dei valori della zona trattata nel volume evidenziando la necessità di conservare il passato anche nei nomi delle strade, per non perdere le tracce degli avi e per non disperdere un patrimonio ricchissimo.

Infine il dr. Antonio Orsi, condividendo l’iniziativa, ha ribadito la necessità che il Parco del Matese sia uno strumento democratico, operativo, fattivo, anche con la costituzione degli organi necessari alla gestione dei Comuni partecipanti, non bastando ormai soltanto la Presidenza, ma essendo indispensabile la nomina in particolare del Consiglio di Amministrazione. All’autore ha espresso il compiacimento per il lavoro svolto, augurando che continui nell’impresa che, a suo dire, arrecherà numerosi frutti per l’intero Matese.

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