(da Dante B.
Marrocco, Guida del Medio Volturno,1985, pp. 24-25)
Non è facile l’attribuzione del nome al luogo.
Anzitutto, siccome l’antico etnico è vaiarulu (oggi baiardo), pare
che si pronunziasse vaia. Latina, più esattamente Tina, ‘a Tina,
cui è stato incorporato l’articolo, ha dato l’etnico tinarulo, e
non latinese. Da una lapide trovata sul posto, mutila con due L L, si è pensato
a LATINA LEGIO, una legione accampata sul posto.
Nessuna opposizione al fatto che la località,
fertile e serena fosse abitata dall’antichità e, in epoca imperiale
facesse parte del municipio di Compulteria, così allungato lungo la destra del
Medio Volturno. Storicamente il nome appare nella bolla di s. Stefano di
Caiazzo del 979.
Lo stemma civico allude alla legione latina. Nel 1°
partito mostra in campo d’oro, la croce nera potenziata (di Gerusalemme),
e nel 2° partito in campo rosso un libro in palo, aperto su cui si leggono le
due L L.
I due paese furono per secoli separati.
Dal ‘300 si conosce la successione feudale in
Baia, che dagli Origlia passò ai Marzano, e nel 1532 fu data al vescovo di
Aversa, finché rimase stabilmente ai Sanniti Zona, che vi nominavano il
governatore.
Fra le antichità sono interessanti le rovine di un
grande ponte romano sul Volturno, detto Oliferno, o dell’Inferno.
Nell’Ottobre 1943, sui due piccoli e
tranquilli paesi si abbatté la furia della guerra. La popolazione si rifugiò
sulle colline vicine. Il 19, furono bombardati dagli Americani e Latina fu
occupata. La resistenza tedesca si protrasse fino al 22, quando fu occupata
Baia.